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Inaccettabile che tre nazioni decidano unilateralmente di bombardare un paese sovrano, come la Siria, per delle accuse senza alcuna prova. La scusa per lanciare ben 100 missili finiti sulla Repubblica Araba di Siria, è un attacco chimico probabilmente avvenuto sabato scorso, di cui non vi è certezza e neppure se effettivamente, qualora fossero davvero state usate armi chimiche, vi è la certezza che ad usarle siano state le forze leali al presidente siriano Bashar al-Assad. Un precedente che apre le porte a una totale anarchia. Qualunque paese dunque potrebbe essere colpito da Usa, Gran Bretagna e Francia, solo perché costoro decidono che in qualche modo il comportamento di chi governa quel tal paese, “ferisce e urta” la “sensibilità” degli sceriffi occidentali. Non sono bastate dunque le “porcate” irachene, afghane e libiche, sempre in nome dell’esportazione della “Democrazia”. La storia non insegna e soprattutto il business, copre ogni male si sparge sull’umanità, ammantato di un bianco sporco. Nessuno adesso può prevedere, quali saranno gli sviluppi di questo scellerato attacco, e il fatto che la Russia sia stata preventivamente avvisata dei luoghi da colpire, non sarà certo sufficiente a fermare una escalation del conflitto, visto che indebolire Assad, rinvigorisce non soltanto i ribelli, ma anche l’Isis e il sultano turco, che non vede l’ora di avere una buona occasione per schiacciare il popolo curdo.