Dopo lo strappo istituzionale in seguito al “niet” di Sergio Mattarella sul nome del ministro dell’Economia che avrebbero gradito Movimento cinque Stelle e Lega, oggi il Capo dello Stato ha affidato l’incarico di formare un governo a Mister “Spending Review” Carlo Cottarelli. Non sarà per niente facile avere la fiducia in Parlamento, fosse anche solo per gestire una fase di transizione, che passa per l’approvazione della legge di Bilancio 2019, per poi sfociare nello scioglimento del Parlamento e quindi in nuove elezioni da tenersi nel 2019. Se la fiducia, come prevediamo, non ci sarà, allora ci saranno le dimissioni immediate, lo scioglimento delle Camere e il governo Cottarelli resterebbe in carica per la gestione dell’ordinaria amministrazione e il voto si terrebbe ad agosto… sotto il Solleone. Ora più che mai rimpiangiamo quella che erroneamente continuiamo a chiamare Prima Repubblica. Altro spessore politico in campo, sebbene quel periodo è ricco di misteri, ancora oggi non svelati.