La denuncia arriva attraverso il sito theforeigncode.com, il quale riporta le frasi di Hussein Mazloum, figlio di uno dei fondatori del “Partito di Dio”, l’organizzazione libanese nata nel 1982 e denominata Hezbollah, secondo cui il movimento libanese gestisce delle prigioni segrete, dove si pratica costantemente il sequestro e la tortura. Tutto questo avviene, sempre secondo Mazlom all’insaputa del governo del Libano, in un quartiere di Beirut, Dahya, dove le milizie islamiche filo-iraniane hanno la loro roccaforte. Lo stesso Mazlom avrebbe subito questo trattamento per nove mesi. Ecco tradotta in italiano la notizia pubblicata su TheForeignCode.com.

Gli Hezbollah libanesi sono stati accusati da Hussein Mazloum di gestire prigioni segrete in cui si pratica sistematicamente il sequestro e la tortura. Queste operazioni sono condotte a Dahya, un sobborgo di Beirut, la capitale del Libano, dove la milizia ha la sua roccaforte.
Mazloum è figlio di un fondatore degli Hezbollah in Libano. Mazloum ha accusato il gruppo, noto per la sua posizione filo-iraniana, di aver creato diversi centri segreti per la detenzione. Questi centri sono nascosti alla vista del governo del Libano.

Chiamato anche Hajj Wala, Mazloum ha dichiarato di essere stato detenuto in uno di questi centri per 9 mesi, facendo trapelare anche le foto che mostrano ciò che egli sostiene, in cui sono immortalati gli ingressi alle prigioni segrete di Hezbollah. Mazloum ha inoltre sostenuto di aver subito forti umiliazioni e torture durante questi 9 mesi.
Tra i centri segreti di Hezbollah, ci sarebbe la prigione centrale situata dietro l’ospedale Bahman di Haret Hreik. Un altro centro noto è la prigione di Bir al-Abd, che si trova dietro il Centro di Cooperazione Islamica, sempre nel sobborgo della capitale del Libano, Beirut. Un altro centro si trova vicino al complesso Qaim.
Secondo Mazloum, la prigione più terribile e dove accadono cose orribili commesse da Hezbollah è quella di Mujtaba. Questa prigione si trova dietro la sede del canale televisivo Al-Manar, di proprietà degli Hezbollah.
L’uomo ha anche dichiarato che i prigionieri che vengono rapiti da Hezbollah, sono tenuti in una cella di appena due metri di larghezza, senza poter vedere il sole per tutta la durata della loro detenzione e sottoposti a una serie di torture psicologiche e fisiche.

(l’articolo in lingua orginale su Theforeigncode.com)

 

https://www.youtube.com/watch?v=DP6QziNwjTg