Il numero di morti a seguito delle proteste contro il rincaro dei prezzi della benzina sale di ora in ora. Le autorità bloccano internet
Non ci sono stime ufficiali, perché Teheran non lascia trapelare alcun dato, ma secondo alcuni attivisti, che citano fonti anonime degli Interni iraniani, dichiarano che i morti sono almeno 200 e che i feriti sono addirittura quasi 3000.
Stritolati da rincari e sanzioni
Questo è il bollettino di “guerra” delle proteste che sono scoppiate nella Repubblica islamica dell’Iran, dopo che il governo di Teheran ha deciso di aumentare il prezzo dei carburanti. Nonostante l’Iran sia un grande produttore di greggio, le difficoltà di raffinazione e le pesanti sanzioni volute dagli Usa, stanno stritolando l’economia del paese degli Ayatollah. Per i media del paese i morti invece sono “soltanto” 90.
Bloccata la rete: autorità limitano uso internet
Intanto si è diffusa la notizia che le autorità hanno iniziato a limitare l’uso di internet: in molti, studenti e lavoratori iraniani che vivono all’estero, stanno avendo grosse difficoltà a mettersi in contatto con i propri cari all’interno del paese. Il presidente Hassan Rouhani e le alte sfere del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, stanno paralizzando le comunicazioni perché, a loro dire, si stanno veicolando immagini e filmati che cercano di far credere che le proteste “siano oceaniche”, quando in realtà “Sono poche centinaia di persone, in varie città a protestare”.
Authorities in #Iran have blocked #internet service for a third day as part of a crackdown on nationwide anti-government protests.
The internet outage has made it difficult for #Iranians to share protest images and information with each other and the outside world. #Tehran pic.twitter.com/385buJ4v4a
— Tamer Yazar (@tameryazar) November 18, 2019